Lassù nel cielo più buio, dove miriadi di meteoriti ruotano vorticosamente, al centro della galassia Androcreus, vive la stella Simodostece, della costellazione di Ateleuco.

È una stella supergigante azzurra.

Ovviamente non si vede ad occhio nudo, appartiene ad un altro mondo, ma è la mia stella.

Sono io che l’ho scoperta una notte in cui, non riuscendo a dormire, mi sono dedicato al mio passatempo preferito: la esplorazione della volta celeste con uno strumento da me inventato e che ho chiamato telestellascopio.

La prima volta che ho visto Simodostece mi è apparsa grande come la ruota di un carro, circondata da un alone azzurrognolo; non era molto luminosa ed ho subito pensato che perciò sulla sua superficie il calore non fosse elevatissimo e che forse avrei potuto raggiungerla se avessi inventato un missile speciale.

Per molte altre notti successive mi sono dedicato alla sua osservazione e, via via che passava il tempo, la mia stella diventava sempre più luminosa. Ho capito che stava raggiungendo l’età adulta ed io avevo avuto la fortuna di essere reso partecipe di quel fenomeno. Ora la mia stella si prepara ad invecchiare ma dovranno passare migliaia di anni prima che scompaia.

                                                                                        Cielo stellato